Alimentazione in gravidanza
Alimentazione in gravidanza
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L'alimentazione corretta rappresenta uno dei presupposti fondamentali per la normale evoluzione della gravidanza e il normale accrescimento del feto: quantità e qualità del cibo e delle bevande vanno scrupolosamente controllate.
La paziente che mantenga in gravidanza lo stesso tipo di alimentazione con il quale rimaneva in equilibrio ponderale prima della gravidanza, tenderà inevitabilmente ad aumentare in eccesso. L'aumento ponderale a termine di gravidanza, partendo da un peso teorico ideale, non dovrebbe superare i 10-12 Kg. (= 250 grammi alla settimana per 40 settimane). Bisogna prendere l'abitudine di pesarsi sempre sulla stessa bilancia, alla stessa ora del giorno, preferibilmente al mattino, a digiuno, dopo aver vuotato la vescica.
L'eccessivo aumento di peso al momento del concepimento o durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza comporta un affaticamento per la madre e può predisporre al diabete ed alla gestosi, condizione tossica nella quale compaiono una serie di alterazioni quali aumento della pressione arteriosa, comparsa di notevoli quantità di proteine nelle urine, comparsa di edemi. Inoltre può favorire altre condizioni spiacevoli quali smagliature cutanee, varici alle gambe, infezioni delle vie urinarie, parto prematuro, parto più laborioso, probabilità di taglio cesareo, complicazioni vascolari durante il puerperio, obesità del nascituro (condizione di rischio per l'età adulta).
Cosa mangiare e cosa evitare:
Durante la gravidanza la donna ha bisogno di una quota calorica maggiore sia per la formazione di nuovi tessuti da parte del feto, della placenta e dell'utero, sia per l'aumento della sua massa sanguigna e del tessuto adiposo. Inoltre il metabolismo basale aumenta nel 2° e nel 3° trimestre di gravidanza e così il consumo calorico associato ai movimenti della donna cresciuta di peso.
Attualmente per donna italiana si raccomandano 200-300 calorie in più al giorno.
Per quanto riguarda la distribuzione dei pasti è importante che la gestante si nutra in modo regolare, evitando di saltare pasti o, al contrario, di nutrirsi in modo pressoché continuo, perdendo completamente il controllo dell'introduzione alimentare giornaliera.
E' consigliabile il frazionamento dei pasti (colazione / spuntino / pranzo / spuntino / cena) e la scelta di cibi solidi (preferibilmente amidacei) qualora compaiano nausea e vomito.
La dieta dovrà essere varia, sana, digeribile. Limitare il consumo di cereali molto raffinati, dando la preferenza ad alimenti integrali. Utilizzare giornalmente verdura e frutta fresca. Preferire l'olio extravergine di oliva ad altri grassi di condimento. Evitare i cibi preconfezionati e conservati.
Consigli generici (laddove non sia necessaria una dieta specifica):
•A volontà frutta e verdura fresca (più verdura e meno frutta)
•Costante apporto di carne (meglio bianche; carne rossa con moderazione) e pesce.
•In quantità contenuta pane, patate, riso, pasta (massimo 4 volte a settimana), cereali.
•In quantità ridotta i latticini: latte, molto meglio se scremato o parzialmente scremato, formaggio, yogurt
•Evitare caramelle zuccherate, biscotti, marmellata, bevande zuccherine e gassate, pasticceria, cioccolato, caffè, thè, caffeine, cibi grassi, fritti, burro, sughi e condimenti elaborati.
•Bere molto
•Abolire fumo e alcolici (con il fumo, ossido di carbonio e nicotina passano nei polmoni e nel torrente circolatorio: il bimbo riceve meno ossigeno e può crescere meno del dovuto). Smettendo di fumare il bambino sarà più sano e più resistente di fronte ad eventuali complicazioni.
Attenzione:
- le uova devono essere ben cotte, per prevenire la salmonellosi
- evitare paté e formaggi molli (brie, camembert, taleggio, gorgonzola, etc.) per prevenire la listeriosi
- lavare bene le mani prima di maneggiare i cibi
- lavare verdure e frutta con particolare attenzione, per prevenire la toxoplasmosi
- cuocere la carne ed accertarsi che i pasti preconfezionati vengano serviti ben caldi
- evitare carne cruda o al sangue, salumi crudi (salame, prosciutto crudo) , per prevenire la toxoplasmosi; consentiti invece i salumi cotti (prosciutto cotto, mortadella).
-evitare mitili, crostacei e calamari: possono essere allergizzanti e, consumati crudi, causare gastroenteriti o un'epatite A.
Integratori di vitamine e minerali:
Benché una dieta libera e varia costituisca la base di un'alimentazione corretta in gravidanza, oggi le modalità e i tempi di distribuzione degli alimenti riducono notevolmente il loro contenuto vitaminico. Oltre alla conservazione anche la cottura dei cibi riduce le vitamine. Queste sostanze non possono essere prodotte nel corpo umano, ma devono essere fornite dall'esterno. Pertanto è necessaria durante la gravidanza e l'allattamento la supplementazione vitaminica. Solitamente si somministra un polivitaminico in compresse effervescenti o in capsule.
Inoltre in gravidanza raddoppia il fabbisogno di acido folico (vitamina B9), utile per la crescita del feto e per la prevenzione dei difetti del tubo neurale: è indicata l'assunzione quotidiana di una compressa di acido folico dal periodo preconcezionale fino alla 13a settimana.
Infine è necessario un apporto aggiuntivo di sali minerali (magnesio, potassio, etc.), che sono generalmente compresi nel polivitaminico.
Spesso in gravidanza si aggiunge una dose supplementare di ferro (essenziale nel trasporto dell'ossigeno attraverso i globuli rossi), per giungere al momento del parto senza problemi di anemia. Infatti uno stato anemico potrebbe essere aggravato dalla perdita di sangue dopo il parto. Il ginecologo prescrive questo elemento se e quando è necessario.
Necessarie anche quote extra di calcio. Soprattutto durante il terzo trimestre d'attesa, visto che il feto preleva dalla mamma ben 300 milligrammi di calcio al giorno che vanno a fissarsi sulle sue ossa in formazione. Il fabbisogno giornaliero si innalza e la gravidanza può mettere a rischio l'integrità del patrimonio osseo della donna. D’altra parte però non occorrono grossi sacrifici per non correre rischi: il calcio necessario può essere assunto con la normale alimentazione quotidiana e, se la dieta è corretta, non è assolutamente il caso di ricorrere ad integratori.
Per maggiori informazioni:
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L'alimentazione in Gravidanza.pdf